Personalmente sono convinto che nella vita non serva troppo chiedersi sempre il perché delle nostre scelte. Se qualcosa ti piace fallo finche ne hai voglia e smetti quando non ti va più.
Ai fotografi viene sempre chiesto. Perché scatti fotografie? Tutti si aspettano la “rispostona” che in qualche modo legittimi definitivamente la qualità dei tuoi lavori e quanto di buono detto, fino a quel momento, su di te. Come se una risposta troppo semplice, per non dire banale, potesse trasformare improvvisamente le tue fotografie in robaccia da quattro soldi. Di frasi ad effetto ne avrete lette a decine, racconti mirabolanti di come la fotografia sia piombata nella vita del tal fotografo, quanti ne vuoi.
Io la risposta breve ed efficace non ce l’ho e nemmeno la storia di un fantastico incontro. Nessun ritrovamento di scatole di scarpe piene di fotografie in soffitte polverose, niente di niente.
Potrei soltanto dirvi che la fotografia, date le sue intrinseche peculiarità, soddisfa pienamente la mia voglia e il mio bisogno di condivisione. Potrei pensare che li, nelle mie fotografie ci sia anche io e chi le guardi sia costretto a guardare me. Se non ti vede chi dovrebbe che allora ti veda il mondo intero!
La fotografia poi, quel che racconti lo attesta come reale. Dona alle tue storie l’incontrovertibile autorevolezza del vero e quindi se fotografo non rimango silente spettatore di ciò che non funziona in questo mondo. Denuncio e faccio la mia parte!
Ma poi in fondo, dove sta scritto che quel penso io sia giusto e sia importante? Perché costringere gli altri a soffermarsi su ciò che mi colpisce? Sono un arrogante, allora! Un fottuto narcisista! Altro che buoni propositi e tutto il resto.
La questione sembra complessa e penso anche di scarso interesse per voi altri.
Penso spesso a Vivian Mayer, fotografa scoperta postuma e quindi non interpellabile. Fiumi di inchiostro e di parole sprecati nel tentativo di decifrare i suoi pensieri, il suo essere e il motivo che la spingesse a scattare fotografie in maniera, a quanto pare, compulsiva. Ma che ce ne fregherà mai del perché? Se ci piacciono, godiamo e semmai discorriamo delle sue immagini se fosse illibata poco importa!
Ecco, se vi capita, fatelo anche con me.