DAY -giochi offline-
Sait nasce in Kurdistan (zona turca) a Xarik, un villaggio ai piedi del monte Ararat. Da bambino non riceve mai giocattoli, così impara a fabbricarseli da solo, utilizzando qualunque cosa utile gli capiti tra le mani. Pezzi di legno, barattoli di latta, perfino la gomma dei tacchi delle scarpe: tutto si trasforma in camioncini o macchinine che il piccolo Sait baratta con i coetanei, ricevendo in cambio del cibo o altre cose utili.
Le continue azioni repressive ai danni del popolo curdo non rendono facile l’infanzia di Sait che, poco più che adolescente, decide a malincuore di abbandonare la propria terra per l’Italia.
Nei centri accoglienza impara velocemente l’italiano e viene cercato spesso come interprete; lavora anche nel settore dell’edilizia, dove apprende come servirsi di attrezzi che in futuro gli torneranno molto utili.
Oggi, vent’ anni dopo il suo arrivo nel nostro paese, Sait ha finalmente raggiunto la propria stabilità e può tornare a coltivare la sua più grande passione: fabbricare giocattoli per i bambini.
Così, grazie anche all’aiuto di amici cari, nasce il suo laboratorio di artigianato, inaugurato a Roma nel marzo del 2019, all’interno del Villaggio Globale, spazio autogestito che si trova nel complesso in disuso dell’ex mattatoio di Testaccio. Sait lo chiama DAY, utilizzando le iniziali dei nomi dei suoi tre figli: Dario, Arin e Yassin.
Qui, adoperando esclusivamente legno di seconda mano, che gli viene regalato o che trova abbandonato in strada, realizza fantastici giocattoli che vende o che spesso regala ai piccoli, che se ne innamorano.