CAY -Ararat e la comunità curda di Roma-
Il centro socioculturale curdo Ararat nasce a Roma nel maggio del 1999, all’interno del complesso in disuso dell’ex mattatoio di Testaccio. Il nome è lo stesso del monte su cui la bibbia narra che si arenò l’arca di Noè alla fine del diluvio universale. Ararat si chiamava anche la prima nave che il 26 dicembre 1996 attracco sulle spiagge della Calabria con a bordo un migliaio di profughi curdi che fuggivano dalle persecuzioni. Nei confronti del popolo curdo è in atto, ormai da decenni, un brutale tentativo di pulizia etnica, dovuto principalmente alla riorganizzazione politica del Medio Oriente avvenuta dopo la fine della prima guerra mondiale: il kurdistan, l’area geografica su cui vivono la maggior parte dei curdi, si trovò suddiviso tra quattro stati, Turchia, Iraq, Iran e Siria. Questo trasformò di fatto più di cinquanta milioni di persone in ospiti indesiderati. Rinnegare le proprie origini è oggi l’unica speranza per questa gente di poter vivere in pace, ma molti non accettano questo destino e a causa delle violente rappresaglie che ne conseguono, spesso fuggono verso l’Europa.
Ararat offre un importante aiuto ai curdi che raggiungono Roma e devono riorganizzare la propria vita, dando l’opportunità, a quelli che rimangono nella capitale, di poter continuare a vivere e condividere le usanze e le tradizioni del loro popolo.
Il centro inoltre aiuta la promozione e il coordinamento di tutte le manifestazioni attraverso le quali questa gente rivendica il diritto di vivere libera sulla propria terra.